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Riscoperta rarissima incisione su disegno di Van Dyck a Palermo

Il ritrovamento è avvenuto nel fondo libri antichi della Biblioteca di Palazzo Branciforte a Palermo, sede della Fondazione Sicilia. L’opera intitolata S. Rosaliae Virginis Panormitanae Pestis Patronæ iconibus expressa raffigura Santa Rosalia e sembra appartenere ad una rarissima raccolta di incisioni realizzate nel 1629 da Philips de Mallery su disegno di Antoon van Dyck. Si tratta di una scoperta eccezionale pervenuta grazie al lavoro di ricerca condotto dai docenti dell’Università degli Studi di Palermo: Maria Concetta Di Natale e Sergio Intorre. I due studiosi avrebbero individuato l’incisione durante le ricerche scientifiche propedeutiche alla realizzazione della mostra Le Estasi di Santa Rosalia, esposizione dedicata alla figura enigmatica di S. Rosalia allestita nella Pinacoteca di Villa Zito, dal 24 febbraio al 19 maggio 2024.

L’eccezionalità dell’accaduto risiede nella biografia di Antoon Van Dyck. Il maestro intraprese, come molti altri pittori fiamminghi, un lungo viaggio in Italia con svariate tappe nei maggiori centri urbani italiani partendo da Genova, città fondamentale per il suo maestro Rubens, passando poi per Roma, Firenze, Venezia, Mantova ed infine Palermo. Il pittore si trasferì nel futuro capoluogo siciliano nell’aprile del 1624 su ordine di Emanuele Filiberto di Savoia, viceré di Sicilia, che gli commissionò un ritratto. Il periodo siciliano fu segnato dalla riscoperta delle reliquie di Santa Rosalia, il 15 luglio dello stesso anno, che diventò la patrona della città e quindi la protagonista di innumerevoli commissioni palermitane, tra cui alcune tele di Van Dyck che avrebbero dovuto raffigurare la Santa. Dipinti di cui ad oggi è noto un solo esemplare Santa Rosalia incoronata dagli angeli, conservato presso Palazzo Abatellis


Anton van Dyck, S. Rosaliae Virginis Panormitanae Pestis Patronæ iconibus expressa, incisione di Philips de Mallery, Palermo, 1629
Anton van Dyck, "S. Rosaliae Virginis Panormitanae Pestis Patronæ iconibus expressa", incisione di Philips de Mallery, Biblioteca di Palazzo Branciforte a Palermo,1629

I ricercatori dichiarano di aver rivenuto l’incisione all’interno della quinta edizione (1708) della raccolta di preghiere dedicata a Santa Rosalia Corona di rose e gigli intrecciata di varie Divozioni da offerirsi alla Gloriosissima Romitella S. Rosalia Vergine Palermitana, appartenuta a Padre Domenico Stanislao Alberti, il quale decise di rilegarla insieme ad un suo volumetto.

La raccolta rappresenta un incredibile arricchimento alla nostra conoscenza sull’iconografia di Santa Rosalia, oltre a testimoniare il continuo impegno della Fondazione Sicilia nell’ambito della ricerca e della valorizzazione del patrimonio culturale locale. Il presidente dell’istituzione, Raffaele Bonsignore, ha espresso tutta la sua felicità per questa "individuazione assolutamente eccezionale che restituisce alla storia dell’arte un vero e proprio tesoro nascosto". L’edizione si aggiunge agli unici altri due esemplari conosciuti, conservati rispettivamente nella Bodleian Library di Oxford e nella Landesbibliothek di Oldenburg.


Il lieto evento è d’augurio all’avvio del programma per il 2024 della Fondazione Sicilia, incentrato sulla promozione di iniziative volte alla valorizzazione e avvicinamento del pubblico all’incredibile patrimonio culturale siciliano colmo di collezioni, palazzi, biblioteche e tesori ancora da scoprire. 

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