La prima mostra, “Arte & Libertà”, presenta un percorso di ricerca sull’Astrattismo italiano tramite 12 opere dei maestri del Novecento. Lo scopo di tale operazione? La crescita culturale dei dipendenti e della comunità che entra a contatto con lo spazio
Possono arte e industria andare d’accordo? La storia italiana dimostra che l’unione del settore industriale e quello artistico possono offrire molto alla cultura e la storia, Olivetti ne è l’esempio più calzante e storicizzato. Queste collaborazioni tra mondi apparentemente lontani sono diventate con il passare degli anni un trend inarrestabile, spinto dall’esigenza delle aziende di costruire una brand reputation positiva e dalla maggior consapevolezza del diritto alla cultura e alla bellezza da parte di cittadini e lavoratori sempre più scolarizzati.
L’ultimo aggiunta è quella di Fondazione Gi Group, nota firma dell’ambito del recruitment, che lo scorso 6 febbraio ha aperto un nuovo spazio espositivo permanente all’interno della sede di Palazzo del Lavoro a Milano, proprio affianco alla Stazione Centrale. Lo spazio sarà fruibile principalmente dai dipendenti del Gruppo, ma su prenotazione e con la possibilità di assistere alle visite guidate aprirà le sue porte anche a tutti gli interessati e appassionati d’arte contemporanea.
A dare il via al programma espositivo è la mostra "Arte & Libertà" che, con la curatela del critico e scrittore Giuseppe Frangi, indaga la produzione 12 artisti e artiste appartenenti all’Astrattismo italiano. La selezione comprende opere significative di Emilio Vedova, Salvatore Scarpitta, Giuseppe Santomaso, Mimmo Rotella, Alberto Magnelli, Carla Accardi, Tancredi Parmeggiani, Piero Dorazio, Giuseppe Capogrossi, Afro Basaldella e Giulio Turcato. Una rassegna che appare perfettamente in linea con “Contagi d’Arte” mostra tenutasi dal 2020 e organizzata dalla Fondazione rivolta al personale e, solo in un secondo momento, estesa alle famiglie e ai clienti.
L’impegno preso rientra nella mission dichiarata dall’ente: sostenere la cultura del "Lavoro Sostenibile". La Fondazione ha inoltre rilasciato una dichiarazione per chiarire le motivazioni che l’hanno spinta a realizzare quest’iniziativa: “promuovere la condivisione della bellezza come occasione di conoscenza e fattore di miglioramento sia personale sia collettivo in ogni ambito della vita, a cominciare dal lavoro”. Secondo Chiara Violini, presidente della Fondazione Gi Group, l’incredibile potere di irradiazione dell’arte va condiviso con la collettività affinché i suoi linguaggi contribuiscano ad ampliare la visione di ciascuno e possano sensibilizzare rispetto a tematiche fondamentali come il benessere, il miglioramento della propria persona e la sostenibilità del mondo del lavoro.
L’ambiente ospiterà allestimenti temporanei, nonché mostre site specific e progetti speciali, non resta che attendere quali saranno le prossime tematiche trattate e le collaborazioni messe in atto dalla Fondazione.
Per maggiori informazioni: www.gigroupholding.it
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