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ART BASEL 2024: al via la principale fiera d’arte al mondo

Basilea sarà nuovamente il centro dell’arte globale, dal 13 al 16 giugno si parte con Art Basel 2024


Quella di Basilea è una crescita inarrestabile. Ogni anno aumentano le iniziative e le gallerie partecipanti che in occasione dell’edizione 2024 raggiungono un numero impressionante: saranno 287 gli spazi espositivi provenienti da 40 Paesi diversi, con l’aggiunta di 22 espositori “neofiti” pronti ad entrare a gamba tesa nella Main Section della fiera. Non esistono confini di genere e correnti ad Art Basel, durante le giornate di fiera verranno presentate opere d’arte di elevatissima qualità che spazieranno attraverso tutti i media conosciuti dalla pittura, alla scultura, alla fotografia, alla video arte, fino ai lavori digitali e generati con l’ausilio dell’AI. Come sempre Art Basel accoglie il progresso e l’innovazione ospitando i pionieri della seconda metà del XX secolo e gli emergenti della sempre più popolare Digital Art.


Di fronte a Basilea tutte le altre manifestazioni del panorama artistico internazionale impallidiscono, anno dopo anno conferma la sua posizione egemone dimostrandosi una piattaforma unica di scoperta e incontri capaci di dettare le tendenze del mondo dell’arte, complice anche un clima cittadino aperto che favorisce un processo di simbiosi con l’evento. Grande novità di quest’anno è il cambio di leadership, assisteremo alla prima edizione gestita dalla nuova direttrice Maike Cruse, nominata a maggio 2023, chiamata a determinare con il suo punto di vista l’identità della fiera a cui lavora già dal luglio scorso. Cruse può vantare una lunghissima esperienza nell’ambito fieristico, in quanto è stata alla guida della Gallery Weekend Berlin, di Art Berlin dal 2016 al 2019, ed infine di Art Berlin Contemporary dal 2012 al 2016. Esperienze che vanno sommate alla sua precedente collaborazione con Art Basel per cui è stata responsabile della comunicazione dal 2008 al 2011, periodo fondamentale per la sua gestione che le ha permesso di conoscere a fondo le dinamiche culturali che si muovono all’interno e all’esterno della manifestazione.


Maike Cruse photographed by Debora Mittelstaedt. Courtesy of Art Basel
Maike Cruse photographed by Debora Mittelstaedt. Courtesy of Art Basel

Siamo sicuri che assisteremo ad una versione molto progressista di Art Basel attenta alla scena emergente e locale, particolarmente apprezzata dalla direttrice che riconosce gli enormi cambiamenti del clima artistico-culturale che hanno segnato Basilea negli ultimi anni. Infatti, bisogna sottolineare come la città sia stata il centro di approdo di nuove giovani gallerie e delle sedi di alcune istituzioni come Gagosian e Hauser & Wirth, aperture che testimoniano l’energia del centro urbano, luogo colmo di vitalità imprenditoriale e di successo per numerose aziende sia piccole che grandi. 


Le sezioni


Art Basel 2024 sarà suddivisa in diverse sezioni: Galleries, Feature, Statements, Parcours ed Edition, a cui si aggiunge l'intrigante punta all’occhiale della fiera Unlimited, spazio dedicato alla presenza di installazioni monumentali, impossibili per qualsiasi altro luogo espositivo. 


La Main Section ospiterà 245 espositori, inclusi ovviamente i big italiani MASSIMODECARLO e Galleria Continua, che si uniranno ad altre celeberrime gallerie internazionali come: Gladstone Gallery, Hauser & Wirth, Xavier Hufkens, Pace Gallery, Almine Rech e David Zwirner (qui l’elenco completo). 


Superata la sezione principale possiamo addentrarci in Feature, settore che si focalizza su progetti storico-artistici comprendendo ben 16 presentazione curate da 11 espositori esordienti. Al suo interno sarà possibile ammirare: una retrospettiva dedicata a Jean Tinguely, organizzata da Galerie Mueller (Basilea), i dipinti dell’artista Irène Zurkinden presentati da Meredith Rosen Gallery (NY), le opere di Viyé Diba (assoluta icona dell’arte africana) esposte nello stand di OH Gallery (Dakar), i lavori dello statunitense Peter Halley nello stand di Maruani Mercier (Bruxelles, Zaventem) e i risultati dell’inedito sodalizio tra Maryn Varbanov e Song Huai-Kuei, ammirabili negli spazi di Bank (Shanghai).


Imperdibile anche Statements, sezione ospitante gli artisti emergenti da tutto il globo che comprende 18 presentazioni personali e 6 ingressi inediti, seguiti da qualche anteprima e da un’installazione intitolata “Safe to Visit” (2024) realizzata da Sandra Poulson e presentata da Jahmek Contemporary Art (Luanda), oltre che da 15 lavori scultorei di Ahmed Umar offerti dalla new entry OSL Contemporary (Oslo), ed infine dall’installazione sonora “An OK Space to rest” (2024) di Julian Abraham ospitata da ROH Projects (Giacarta).


Ultima sorpresa inaspettata di questa edizione sarà la sezione Parcours, per la prima volta curata da Stefanie Hessler, direttrice dello Swiss Institute di New York, che verrà ripensata come una mostra estesa nella città tra hotel, negozi, ristoranti, giardini e altri spazi urbani affacciati sulla Clarastrasse di Basilea, che unisce il quartiere fieristico alla riva del Reno. Come dichiarato dall’ufficio stampa di Art Basel: “Attraverso progetti ambiziosi, molti dei quali site-specific e di nuova creazione [...] esplorerà le idee di trasformazione e circolazione nell’ambito del commercio e della globalizzazione, del flusso di informazioni e dei diversi climi e condizioni atmosferiche che attraversano geografie e generazioni”.


Star assoluta di questa sezione sarà l’Hotel Merian su cui verrà installata l’opera “When the Sun Goes Away We Paint the Sky” di Petrit Halilaj, visibile fino a notte fonda grazie ad una programmazione continua che prevede la costante illuminazione della facciata dell’edificio. Operazione seguita con  entusiasmo da Maike Cruse che commenta: “Sono entusiasta dell’espansione del programma cittadino, che ora include il settore d’arte pubblica Parcours sulla Clarastrasse, recentemente curato da Stefanie Hessler. Inoltre, attendo con impazienza il nostro progetto all’Hotel Merian, che contribuirà alla continua crescita della presenza di Art Basel in città attraverso un approccio nuovo”.


Art Basel Basilea 2023. Courtesy of Art Basel
Art Basel Basilea 2023. Courtesy of Art Basel

Arte pubblica ed eventi collaterali della fiera da scoprire in città


Non esistono solo i padiglioni della regina madre delle fiere d’arte, a Basilea i visitatori potranno godere di una ricca serie di eventi culturali diffusi per la città, pronti ad accogliere collezionisti, pubblico e operatori del settore delle arti. È d’obbligo segnalare il “The Summer Show” alla Fondation Beyeler, che trasformerà per la prima volta l’intero museo e il giardino circostante in uno spazio espositivo multiforme e vivace che muta crescendo con le sinergie tra le varie opere. Tra i must-see ci sono anche le mostre ospitate dal Kunstmuseum Basel: da Dan Flavin con “Dedications in Lights”, a “When We See Us: A Century of Black Figuration in Painting”, fino a “Ingenious Women: Women Artists and their Companions" e "Made in Japan: Colored Woodcuts by Hiroshige, Kunisada and Hokusai”.


In coda troviamo anche l’esposizione “Mika Rottenberg: Antimatter Factory” pronta ad attenderci al Museum Tinguely, seguita da altre due tappe obbligatorie: “Transform! Designing the Future of Energy ospitata dal Vitra Design Museum e “Science Fiction Design: From Space Age to Metaverse” al Vitra Schaudepot


Parallelamente al programma fieristico verrà inoltre presentata un’opera d’arte pubblica che si impossessa di Basilea estendendosi attraverso la città occupando Messeplatz, location dove verrà installata “Honouring Wheatfield – A Confrontation”, lavoro di land art di Agnes Denes, a cura di Samuel Leuenberger. Per concludere, il calendario include undici talk e presentazioni che approfondiranno i temi chiave per l’arte di oggi, tra ecologia, ambiente, politica e attivismo.

1 Comment


Guest
Jun 13

sicuramente una dalle piu belle manifestazioni d'arte al mondo

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